Altro da te

 

c4eb221fe4138cef55e89cca3369e742.jpg

 

E si potrebbe con un qualsivoglia impeto di passione avviluppare i nostri corpi, fino a comporre un intrico indissolubile dei sensi, o provare a divorarci l’un l’altro con la serena e feroce ingenuità dei cannibali. Ma, nonostante questo, io resterei sempre altro da te e tu al di fuori di me, irrimediabilmente disgiunti e separati da uno strato infinitesimo d’anima. E sarebbe sempre e soltanto un dolce inganno la fatica gioiosa dei baci, degli abbracci, delle carezze e le parole, tante parole, consumate per esprimere, comunicare, sforzarsi di capire, illudersi d’essere riusciti. Ed ancora, in certi momenti quieti, affacciati su qualche esotico incanto della natura, andrei spiando i tuoi sguardi assorti; ed i tuoi pensieri mi apparirebbero disperatamente lontani e impenetrabili…

Eppure c’è stato un tempo, quando appena ti eri impadronita delle mie giornate ed inesorabilmente stavi dilagando nei miei pensieri, che quel miracolo sembrò semplicemente un evento di là da venire, come la conquista del mondo appare il fine certo della giovinezza. Sarà forse che in quei momenti, qualche divino fluido, in pioggia sottile, discende giù dai cieli. E solo per pochi attimi si aprono porte che connettono differenti universi.