Vent’anni

 

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Anche oggi siamo stati

bene insieme

ma ti devo lasciare:

tu hai vent’anni,

e non possiamo

continuare.

 

 

Ho la morte nel cuore

e Dio sa ch’è

l’ultima cosa

che vorrei fare,

ma tu hai vent’anni,

e ci dobbiamo separare.

 

 

Lo faccio forse

per vigliaccheria,

lo faccio forse

per soffrire meno,

prima che mi dia tu

questo dispiacere,

in qualche giornata triste

di pioggia e vento.

 

 

E mentre mi volto

a guardarti

per l’ultima volta,

ho il cuore gonfio di pianto,

ma non c’è altro da fare:

tu hai vent’anni…

 

 

dannata macchina,

e ti devo rottamare!

Questioni feline

 

 

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Da alcuni mesi un dubbio assillante mi ricorre nella mente e solo l’amore ed il rispetto che nutro per gli animali mi inibisce dal trovargli una soluzione, attraverso una semplice e rapida verifica sperimentale.

 

La questione è nata per caso, leggendo un post che trattava spiritosamente di alcuni fenomeni di spicciola gravità. Vi si osservava, per esempio, come un gatto riesca sempre, da qualsivoglia altezza, a ricadere integro sulle quattro zampe; mentre una fetta di pane appena imburrata finisce per spiaccicarsi inderogabilmente sul pavimento dalla parte spalmata. L’autrice concludeva esprimendo la speranza, di fronte agli accidenti della vita, di poter assomigliare maggiormente al gatto, piuttosto che alla fetta di pane.

 

Ora il dubbio che mi tormenta, fino dai tempi di quella inopportuna lettura, è il seguente:

 

alla luce delle precedenti considerazioni, cosa accadrebbe se si lanciasse dal quarto piano un gatto con il dorso abbondantemente imburrato?

Se sono ancora qui

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Se sono ancora qui

 

 

 

nonostante le notti

insonni e i dissapori

 

 

 

a dispetto dei morsi

e delle sciabolate

 

 

 

vivida fiamma

accanto alla benzina

 

 

 

Se sono ancora qui

malgrado tutto

un motivo

ci sarà…

 

 

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