Ed eccomi qui. In questa anonima stanza d’albergo, mentre fuori scorre la vita d’un pallido mattino di Montmartre…
E’ finita. E non è il caso d’illudersi, anche se le lenzuola sanno ancora del tuo odore.
Tra poco partirò anch’io. Col primo aereo o il primo treno per Nonsodove.
Basta che mi porti via da questa dannata città meravigliosa, dove siamo stati, per un poco, felici insieme.
Ci sono storie che non succedono per caso. Ci sono storie che niente. dopo, rimane uguale….
Non so se riuscirò a far stare tutto il mio dolore dentro questa valigia. Non so quale senso potrò dare alla mia vita senza te.
Guardo l’immagine riflessa nello specchio e non sembra la mia…
Madonna che capelli che ho! E mica posso partire in queste condizioni…Bisogna proprio che mi faccia uno shampoo. Per fortuna ho portato ho portato il mio. Che nelle camere d’albergo, si sa, la qualità dei detergenti peggiora sempre.
Ah, che delizia questa schiuma e questo aroma di patchouly mi fa impazzire…
(da “Ultimo shampoo a Parigi” di F. Wildhope)