Dalle labbra spalancate
neppure un grido
riesce a volare.
Non vi è salvezza.
Non vige
scampo oramai.
Le comunicazioni
sono interrotte.
Il ponte saltato.
Nessuno più
ci potrà salvare.
Dannato dentista,
vedi almeno
di fare piano.
Ti sono passato accanto.
Lungo un viale qualunque
di qualche città lontana.
Nella fitta e quieta pioviggine
di una periferia londinese,
dentro la formicolante
notte degli Champs Elysées,
nel fiume di visi turbolento
che a Barcellona colma
la rambla fino al mare,
nell’imbrunire malinconico
di un violino
sopra i tetti di Praga.
Ti sono passato accanto,
lungo le strade devianti del mondo,
e non ti ho saputo fermare.
Solo la scossa di uno sguardo,
incrociato e subito perso,
nel fluire atono della corrente.