Pensavo a lei
nel pomeriggio
tardo d’autunno,
lei ch’era fuggita
col vento caldo d’estate,
lei ch’era rimasta
signora dei miei pensieri.
Pensavo a lei
col sole radente
a trafiggermi gli occhi,
disavvezzi alla luce.
Pensavo a lei
ed eran dardi quei raggi,
tra le foglie protese
come inutili mani…
è stato così, signor vigile,
che non ho visto il rosso
(non si potrebbe chiudere
un occhio, per questa volta?)