Pietà per il babbo.

A vederlo penzolare da finestre e balconi , a rischio della vita e delle giunture e ad onta della sua età ultrabimillenaria, viene da pensare con pena ed amarezza ai begli anni andati, quando solcava fiero i cieli sul suo traino di renne ed atterrava direttamente sui tetti, senza doversi sobbarcare improbe e pericolose arrampicate.

Oggi che l'arido scetticismo di questa società iconoclasta lo ha privato dei sui superpoteri, verrebbe da prenderlo per mano e accompagnarlo verso il quieto riposo di Villa Sorriso, là dove sul portone troneggia un'enorme insegna al neon con una dentiera. E lì metterlo a letto, rimboccandogli le coperte e nell'uscire, spegnendo la luce, dirgli: "Tranquillo, babbo, adesso ci pensiamo noi…"