– Alma, figghia mia, voci terribili ferirono l’orecchie mie di patre. … dissero che da bottana ti comportasti …che alla festa di Carini financo con quattro masculi ti congiungesti.
– Patri , non v’adirate. Vittima incolpevole fui……..Al ballo – è vero – andai con Vito, Salvatore, Gaspare e Cammelo …………… tutta notte ballammo e pe’ ccaldo dei falò e l’afa d’agosto l’aria mi mancò, e svenni. E chilli fetusi, che non aspettavano altro, con la scusa di darmi soccorso, dietro una siepe mi portarono e come bestie assatanate presero la mia virtù…
(tratto da “I predatori dell’Alma svenuta” di Steven Wildberg)