Alzarsi o non alzarsi
questo è il problema.
Se sia più nobile per l’animo
ancora rivoltarsi
tra le tiepide coltri
e carezzevoli piume
o prender l’armi contro
le torme degli usuali travagli
e, opponendovisi,
martirizzare il fegato
senza costrutto alcuno.
Poltrire, dormire…
dormire forse sognare
ed in quel sonno cerusico
quali sogni posson venire…
Vele gonfie di vento
mazurke di aquiloni
nevicate di peschi
cascate di dobloni
lunghe arene candide
sottese a cieli tersi
poppe di dame aulenti
e lunghi sguardi persi.
Così dinanzi a tal pensiero
svanisce la determinazione,
ogni eroica impresa
vien tosto rimandata:
volgo le terga al sole
e riprendo la dormita.