La città dei pensieri.

In questo periodo, per me abbastanza denso di impegni di lavoro ( e ne approfitto per scusarmi con quanti non mi hanno più visto tra i commentatori del loro blog) mi è capitato di leggere questo brano dal romanzo "Un amore " di Dino Buzzati e mi ha colpito perché anch'io , come certamente molti di voi, sto lavorando e intanto….

"Lavorava in pieno la città, a quell'ora, sopra , sotto e intorno a lui, nella medesima casa uomini come lui lavoravano, e nella casa di fronte lavoravano e nella casa vecchissima di via Foppa che si intravedeva in uno squarcio tra le case, e dietro ancora, nelle case invisibili e più in là , più in là, nella caligine, per chilometri e chilometri, lavoravano.
Carte, registri, moduli, telefonate, quietanze, mani ingombre di penne, di arnesi, di matite, intente a una vite, a un incastro, a un'addizione, a un innesto, a una saldatura, a un estratto conto, a un fissaggio, sterminio di formiche frenetiche assetate di benessere… eppure i loro pensieri (oh , gli veniva da ridere) tutto intorno, per i chilometri e chilometri suddetti, pensieri simili ai suoi, sconci e squisiti, per la misteriosa voce che chiama alla propagazione della specie, transumanata in vizi strani e brucianti, perché mai nessuno aveva il coraggio di dirlo?
pensieri di lei, di lei, di quella bocca speciale, di quelle labbra fatte in un certo modo, di una prospettiva di muscoli tesi, ricordi, morbidi e fluidi, di una curvatura diversa da tutte le altre, di una piega, di una pienezza, di una concavità, di un caldo, di un umido, di una cedevolezza, di uno sprofondamento, di un abisso cocente…"

La città dei pensieri.ultima modifica: 2006-05-31T23:34:44+02:00da wildhope
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16 pensieri su “La città dei pensieri.

  1. “Tutta la vita era vissuto senza sospettarne la causa. Tante volte era rimasto in ammirazione dinanzi ad un paesaggio, a un monumento, a una piazza, a uno scorcio di strada, a un giardino, a un interno di chiesa, a una rupe, a un viottolo, a un deserto. Solo adesso, finalmente, si rendeva conto del segreto. Un segreto molto semplice: l’amore. Tutto ciò che ci affascina nel mondo inanimato, i boschi, le pianure, …… tutte queste cose, di per sè vuote e indifferenti, si caricano di significato umano perchè, senza che noi lo sospettiamo, contentono un presentimento d’amore. Quanto era stato stupido a non essersene mai accorto finora. Che interesse avrebbe una scogliera, una foresta, unrudere se non vi fosse implicata una attesa? E attesa di che se non di lei, della creatura che ci potrebbe fare felici?…….. ……… Dovunque c’era nascosto il pensiero inconfessato di lei, anche se non sapevamo neppure chi fosse.”
    La fonte da cui parte la citazione ovviamente la conosci 😉

  2. nessun minuto condiviso è perso.. seppur condiviso in modo diverso.. purtroppo come il nostro caro genio Einstein ci ha insegnato tutto è relativo.. ciò che per me può apparire breve, può apparire ai tuoi occhi fin troppo lungo… la clessidra continua a fare il suo corpo ed al momento giusto viene girata e riparte… non saremo noi a fermarla..
    p.s. ho un sonno… 🙂

  3. grazie della visita…ieri son passata a curiosare e mi sono trovata 1 foto che mi aveva colpita qualche anno fa, ad 1 festival di fantascienza, quindi l’ho presa, spero che nn ti secchi…ah, x quanto riguarda i progressi della tecnica…nn mi meraviglierei se trovassero il modo di inserimento di program computer x migliorare la qualità della nostra autostima,penso che tutti i nostri ,problem derivino dalla sua mancanza…’no tte da Iv

  4. “E allora si dibatte per uscire dalla buca, vuol far vedere agli altri, quella che dalla riva le sorridono ma non la rispettano più, che anche lei è una creatura degna di vivere e, dimenticando tutto quello che è successo, torna bambina, quasi per ricominciare tutto da capo. Tale è la Laide che, ballando il cha-cha-cha da sola dinanzi a un uomo a lei estraneo, si trasforma in disinteressato gesto di bellezza, diventa una rosa, una piccola nube, un innocente uccellino, lontana da ogni bruttura, realizzando così un suo minuto di purezza.” Mai.

  5. la mente non conosce le scadenze, gli impegni, i turni di lavoro!!! la mente fugge e arriva là dove noi vorremmo essere!! così fra scartoffie e pratiche noiose, ci regala un brandello di desiderio e di sorriso!!!! splendida la foto, mi ricorda Metropolis di Lang!!!! un saluto e un sorriso, buon w.e. Claudia

  6. Secondo me non devi scusarti…ognu no di noi gestisce il proprio tempo dando ovviamente delle priorità e se qualche volta non si riesce a passare per i saluti ..di sicuro si può comprendere il momento di intenso lavoro…….e di intriganti pensieri!!!
    Felice inizio di settimana!!!!
    Un abbraccio
    Emanuela(verdeb osco955)

  7. Bello di mamma, si fa per dire, sul bello, non sulla mamma, se non la smetti di fregarti le monetine dalla mia fontana, ti aspetto nottetempo e con il trinciapollo ti taglio mani, retino e galosce!:-). Ma quale lifting e lifting, che poi senza tutta quella pelle cadente, non sei più fascinoso! Allora, finito il periodo di superlavoro? Trovare un tuo commento è stato come sentirmi 50 anni di meno!!!!:-). Un bacio che come i miei…eheheheh e…

  8. e lui lavorava.. e lei lavorava..e la città continuava imperterrita nel suo laborioso rumore… ma non bastavano i rumori a fermare i pensieri… loro volavano alti… anche se alle volte si impigliavano nel vuoto che li circondava… ci sono nuvole là in alto.. dove spesso si incontrano i pensieri di due persone.. e quelle nubi diventano gonfie.. si spostano rapidamente.. fino a non reggere più il peso… e poi lasciano cadere giù mille goccioline di pioggia.. ogni goccia un pensiero…. Piove oggi.
    bacio Mai.

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