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Un pregevole brano dell’insegnante cantautore. Solo un po’ troppo “marcata”, per il mio sentire, l’interpretazione. Avrei preferito uno stile più asciutto e meno lacrimoso.

 

Viola d’inverno.

Arriverà che fumo

o che do l’acqua ai fiori,

o che ti ho appena detto

“Scendo, porto il cane fuori”,

che avrò una mezza fetta

di torta in bocca,

o la saliva di un bacio

appena dato,

arriverà, lo farà così in fretta

che non sarò neanche emozionato…

Arriverà che dormo o sogno, o piscio

o mentre sto guidando,

la sentirò benissimo

suonare mentre sbando,

e non potrò confonderla con niente,

perché ha un suono maledettamente eterno:

e poi si sente quella volta sola

la viola d’inverno.

Bello è che non sei mai preparato,

che tanto capita sempre agli altri,

vivere in fondo è così scontato

che non t’immagini mai che basti

e resta indietro sempre un discorso

e resta indietro sempre un rimorso…

E non potrò parlarti, strizzarti l’occhio,

non potrò farti segni,

tutto questo è vietato

da inscrutabili disegni,

e tu ti chiederai

che cosa vuole dire

tutto quell’improvviso starti intorno

perché tu non potrai, non la potrai sentire

la mia viola d’inverno.

E allora penserò

che niente ha avuto senso

a parte questo averti amata,

amata in così poco tempo;

e che il mondo non vale

un tuo sorriso,

e nessuna canzone

è più grande di un tuo giorno

e che si tenga il resto,

me compreso, la viola d’inverno.

E dopo aver diviso tutto:

la rabbia, i figli, lo schifo e il volo,

questa è davvero l’unica cosa

che devo proprio fare da solo

e dopo aver diviso tutto

neanche ti avverto che vado via,

ma non mi dire pure stavolta

che faccio di testa mia:

tienila stretta la testa mia.

(Roberto Vecchioni)

 

……………….ultima modifica: 2007-06-30T15:40:00+02:00da wildhope
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5 pensieri su “……………….

  1. ecco , bravo signor Wilde , mi mancava vecchioni…mi mancava proprio!! Ho recuperato un po’ di post che mi ero persa…quello della tua signora liftingata è troppo figo!! alle dieci meno un quarto appuntamento-film , mi restano ancora una ventina di minuti di autonomia…dovrei approfittarne per fare una doccia…mi sento la faccia in fiamme…possibile che i raggi del sole filtrino attraverso le foglie degli alberi fino a distruggere la mia pelle??…mah…ora vado a mettere la testa sotto l’ acqua ghiacciata. buona serata signore. ;o)))

  2. Mi hai fatto tornare in mente questa poesia…

    Toc, bussando con aria decisa
    il respiro non aspetta di fingere la paura
    nuova visita stà entrando in casa
    piccoli passi senza udire rumore
    mi porterà via senza interpellarmi
    non avrò più un altra occasione
    si muore una sola volta e intendo gustare
    il piacere provato di morire mortale
    ricorderò l’ istante nell’ attimo eterno
    in cui chiuderò gli occhi per vedere il mondo
    non saluterò perché tutti torneranno
    chi prima chi dopo chi ogni giorno
    la morte va presa come la vita
    quando la vivi ti accorgi che é finita!

    < tratto dal libro overniente " oltre il limite" di Alberto Fertillo >

    Forse non condividi, ma questo mi ha portato a memoria il tuo post…
    Un abbraccio
    (¯`v´¯)
    `•.¸.•´
    ¸.•´¸.•´¨) ¸.•*¨)
    (¸.•´ (¸.•´ .•´¸¸.•´¯`•->…ღLidiaღ

  3. bhe almeno non parla di rimpianti, ma solo di rimorsi… e non è poco… (p.s. mi hai fregato l’immagine porca paletta… solo che la mia era di spalle e con le braccia alzate al cielo…) un saluto, Mai. (p.s.2 con Vecchioni ho un rapporto contradittorio, amo alcune sue canzoni ed altre le odio, non c’è una via di mezzo)

  4. Luci a San Siro
    Roberto Vecchioni
    R. Vecchioni

    (1971)

    Hanno ragione, hanno ragione
    mi han detto:”E’ vecchio tutto quello che lei fa,
    parli di donne da buon costume,
    di questo han voglia se non l’ha capito già”
    E che gli dico:”Guardi non posso, io quando ho amato
    ho amato dentro gli occhi suoi,
    magari anche fra le sue braccia
    ma ho sempre pianto per la sua felicità”

    Luci a San Siro di quella sera
    che c’è di strano siamo stati tutti là,
    ricordi il gioco dentro la nebbia?
    Tu ti nascondi e se ti trovo ti amo là.
    Ma stai barando, tu stai gridando,
    così non vale, è troppo facile così
    trovarti amarti giocare il tempo
    sull’erba morta con il freddo che fa qui

    Ma il tempo emigra mi han messo in mezzo
    non son capace più di dire un solo no
    Ti vedo e a volte ti vorrei dire
    ma questa gente intorno a noi che cosa fa?
    Fa la mia vita, fa la tua vita
    tanto doveva prima o poi finire lì
    ridevi e forse avevi un fiore
    non ti ho capita, non mi hai capito mai

    Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni
    che più ne scrivi più sei bravo e fai danè
    tanto che importa a chi le ascolta
    se lei c’è stata o non c’è stata e lei chi è?
    Fatti pagare, fatti valere
    più abbassi il capo più ti dicono di si
    e se hai le mani sporche che importa
    tienile chiuse e nessuno lo saprà

    Milano mia portami via, fa tanto freddo,
    ho schifo e non ne posso più,
    facciamo un cambio prenditi pure
    quel po’ di soldi quel po’ di celebrità
    ma dammi indietro la mia seicento,
    i miei vent’anni e una ragazza che tu sai
    Milano scusa stavo scherzando,
    luci a San Siro non ne accenderanno più

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