Un pregevole brano dell’insegnante cantautore. Solo un po’ troppo “marcata”, per il mio sentire, l’interpretazione. Avrei preferito uno stile più asciutto e meno lacrimoso.
Viola d’inverno.
Arriverà che fumo
o che do l’acqua ai fiori,
o che ti ho appena detto
“Scendo, porto il cane fuori”,
che avrò una mezza fetta
di torta in bocca,
o la saliva di un bacio
appena dato,
arriverà, lo farà così in fretta
che non sarò neanche emozionato…
Arriverà che dormo o sogno, o piscio
o mentre sto guidando,
la sentirò benissimo
suonare mentre sbando,
e non potrò confonderla con niente,
perché ha un suono maledettamente eterno:
e poi si sente quella volta sola
la viola d’inverno.
Bello è che non sei mai preparato,
che tanto capita sempre agli altri,
vivere in fondo è così scontato
che non t’immagini mai che basti
e resta indietro sempre un discorso
e resta indietro sempre un rimorso…
E non potrò parlarti, strizzarti l’occhio,
non potrò farti segni,
tutto questo è vietato
da inscrutabili disegni,
e tu ti chiederai
che cosa vuole dire
tutto quell’improvviso starti intorno
perché tu non potrai, non la potrai sentire
la mia viola d’inverno.
E allora penserò
che niente ha avuto senso
a parte questo averti amata,
amata in così poco tempo;
e che il mondo non vale
un tuo sorriso,
e nessuna canzone
è più grande di un tuo giorno
e che si tenga il resto,
me compreso, la viola d’inverno.
E dopo aver diviso tutto:
la rabbia, i figli, lo schifo e il volo,
questa è davvero l’unica cosa
che devo proprio fare da solo
e dopo aver diviso tutto
neanche ti avverto che vado via,
ma non mi dire pure stavolta
che faccio di testa mia:
tienila stretta la testa mia.
(Roberto Vecchioni)
ecco , bravo signor Wilde , mi mancava vecchioni…mi mancava proprio!! Ho recuperato un po’ di post che mi ero persa…quello della tua signora liftingata è troppo figo!! alle dieci meno un quarto appuntamento-film , mi restano ancora una ventina di minuti di autonomia…dovrei approfittarne per fare una doccia…mi sento la faccia in fiamme…possibile che i raggi del sole filtrino attraverso le foglie degli alberi fino a distruggere la mia pelle??…mah…ora vado a mettere la testa sotto l’ acqua ghiacciata. buona serata signore. ;o)))
Mi hai fatto tornare in mente questa poesia…
Toc, bussando con aria decisa
il respiro non aspetta di fingere la paura
nuova visita stà entrando in casa
piccoli passi senza udire rumore
mi porterà via senza interpellarmi
non avrò più un altra occasione
si muore una sola volta e intendo gustare
il piacere provato di morire mortale
ricorderò l’ istante nell’ attimo eterno
in cui chiuderò gli occhi per vedere il mondo
non saluterò perché tutti torneranno
chi prima chi dopo chi ogni giorno
la morte va presa come la vita
quando la vivi ti accorgi che é finita!
< tratto dal libro overniente " oltre il limite" di Alberto Fertillo >
Forse non condividi, ma questo mi ha portato a memoria il tuo post…
Un abbraccio
(¯`v´¯)
`•.¸.•´
¸.•´¸.•´¨) ¸.•*¨)
(¸.•´ (¸.•´ .•´¸¸.•´¯`•->…ღLidiaღ
bhe almeno non parla di rimpianti, ma solo di rimorsi… e non è poco… (p.s. mi hai fregato l’immagine porca paletta… solo che la mia era di spalle e con le braccia alzate al cielo…) un saluto, Mai. (p.s.2 con Vecchioni ho un rapporto contradittorio, amo alcune sue canzoni ed altre le odio, non c’è una via di mezzo)
Ciao Wil!!!!!! Bellissimo questo tuo nuovo blog. Io non sono molto tecnica. Per inserire i vecchi amici ho avuto bisogno dei commenti!!!! Soprattutto il tuo. Ti abbraccio con amore incondizionato.
Luci a San Siro
Roberto Vecchioni
R. Vecchioni
(1971)
Hanno ragione, hanno ragione
mi han detto:”E’ vecchio tutto quello che lei fa,
parli di donne da buon costume,
di questo han voglia se non l’ha capito già”
E che gli dico:”Guardi non posso, io quando ho amato
ho amato dentro gli occhi suoi,
magari anche fra le sue braccia
ma ho sempre pianto per la sua felicità”
Luci a San Siro di quella sera
che c’è di strano siamo stati tutti là,
ricordi il gioco dentro la nebbia?
Tu ti nascondi e se ti trovo ti amo là.
Ma stai barando, tu stai gridando,
così non vale, è troppo facile così
trovarti amarti giocare il tempo
sull’erba morta con il freddo che fa qui
Ma il tempo emigra mi han messo in mezzo
non son capace più di dire un solo no
Ti vedo e a volte ti vorrei dire
ma questa gente intorno a noi che cosa fa?
Fa la mia vita, fa la tua vita
tanto doveva prima o poi finire lì
ridevi e forse avevi un fiore
non ti ho capita, non mi hai capito mai
Scrivi Vecchioni, scrivi canzoni
che più ne scrivi più sei bravo e fai danè
tanto che importa a chi le ascolta
se lei c’è stata o non c’è stata e lei chi è?
Fatti pagare, fatti valere
più abbassi il capo più ti dicono di si
e se hai le mani sporche che importa
tienile chiuse e nessuno lo saprà
Milano mia portami via, fa tanto freddo,
ho schifo e non ne posso più,
facciamo un cambio prenditi pure
quel po’ di soldi quel po’ di celebrità
ma dammi indietro la mia seicento,
i miei vent’anni e una ragazza che tu sai
Milano scusa stavo scherzando,
luci a San Siro non ne accenderanno più