Melissa88

Lo sapevano! Lo sapevano! Non avrebbero certo potuto dire che non li avesse avvisati… Sapevano quanto lui odiasse quel modo di scrivere da semianalfabeti. Irto di kappa acuminate al posto della "ch" e disseminato di consonanti orfane delle vocali. E tanto più lo odiava perché rappresentava un ulteriore sintomo evidente della loro incommensurabile pigrizia, fisica e mentale, e della disaffezione e negligenza con cui trattavano la lingua dei padri.

Lui il professor Edoardo De Santis, insegnante di lettere da venticinque anni, da quindici costituiva una delle figure più rappresentative del corpo docente dello storico Liceo "A. Doria" e, ad ogni nuovo anno scolastico che cominciava, viveva con sempre maggiore disagio la missione impossibile di erudire quelle legioni di alieni, refrattari ad ogni suggerimento sull'uso corretto della lingua italiana. Una fatica improba, avara di soddisfazioni, addirittura disperata, non fosse stato per quei pochi alunni che ancora dimostravano un minimo interesse all'apprendimento, due o tre giovani umani in un branco di scimmie irrequiete, più avvezze ad esprimersi a versi che con le parole; più a loro agio con i tasti del cellulare che con la penna.

E tra quei pochi dotati d'intelletto la migliore era lei: Barbieri Laura … l'intelligenza più vivace della classe, una media sempre superiore all'otto, premiata perfino ad un concorso nazionale di poesia per giovani studenti delle superiori. Con lei Madre Natura era stata particolarmente generosa, se si tiene conto che, alle non comuni doti di sensibilità e ragionamento, si accompagnava un aspetto fisico di una bellezza decisamente superiore alla media. Una di quelle bellezze nobilmente fiere che, si poteva star certi, non sarebbe sfiorita con lo svanire della giovinezza, ma avrebbe sicuramente accompagnato l'età adulta e probabilmente anche gli anni della vecchiaia. Una di quelle bellezze che inconfessatamente facevano vibrare il cuore del maturo professore di un sentimento non propriamente paterno e del quale tra sé si vergognava, essendo l'ispiratrice di quel sentire di un anno più giovane di sua figlia.

Era particolarmente sensibile al fascino della giovinezza, il professore, come accade a molti uomini di una certa età, e questo lo aveva portato ad infatuarsi perdutamente di una diciottenne che aveva casualmente conosciuto on-line, in un sito dove prestava consulenza ad alunni delle scuole superiori in difficoltà.

Melissa 88 si faceva chiamare…. celando dietro il nick le proprie amarezze ed insoddisfazioni per le noiose incombenze della vita scolastica, per il comportamento dispotico ed arrogante di certi professori ed anche purtroppo (e qui stava il suo cruccio maggiore) per i dissapori tra i genitori ormai prossimi alla separazione…Lui, dopo essersi attribuito solo una trentina d'anni, l'aveva consolata, l'aveva rassicurata, l'aveva blandita ed incantata…. instaurando con lei, in quel mondo virtuale, un rapporto amoroso del tutto platonico, ma non per questo meno intenso…

E pazienza se lei, come la maggior parte dei giovani della sua età, gli scriveva "tvb" anziché "ti voglio bene" e "tat" al posto di "ti amo tanto". Il sentimento che lo legava a quella giovane donna sembrava aver ridato anche a lui il vigore e la grinta della giovinezza…

Ora quel tema, dotato di una sintassi formalmente corretta, ma scritto quasi senza vocali, alla maniera di un sms ,costituiva un'evidente provocazione. Tant'è vero che l'autore aveva accuratamente evitato di scrivere il proprio nome…. come se per lui fosse tanto difficile, andando per esclusione, risalire alla sua identità.

L'autore o, per meglio dire, l'autrice, poiché un rapido controllo aveva indicato che l'unico nome mancante era il suo, quello dell'allieva prediletta….

Ma che cosa era accaduto? Cosa credeva di dimostrare?…

Intanto, per certificare che le regole erano uguali per tutti, aveva già vergato sul foglio in rosso un bel "non classificato"…

Sì, già lo sapeva, probabilmente si sarebbe messa a piangere, stimolando la soddisfazione delle compagne invidiose e l'istinto protettivo dei maschietti, che avrebbero odiato ancor di più quella carogna di professore … ed era proprio curioso di sentire con quale giustificazione avrebbe tentato di rimediare…

Così pensava mentre, con la voce stentorea di chi chiama un imputato a giudizio, invocò quel nome, che solitamente pronunciava con benevolenza. Il tono insolito azzittì la classe e tutti gli occhi si volsero verso di lei mentre, con passo lento ma inaspettatamente sicuro, si avvicinava alla cattedra senza mostrare alcun disagio.

E fu proprio quell'indifferente sicurezza ad accendere maggiormente l'indignazione del professore che, con il tono più tagliente che riuscì a trovare, ricoprendo di finta calma il suo furore, disse: "Vuol essere così gentile, signorina Barbieri , da scrivere il suo nome su questa pregevole opera di stenografia?" …

Senza profferire parola, con gli occhi bassi, ma sempre calma, la ragazza si chinò sul foglio e scrisse… Lui quasi non la lasciò finire, strappandole impaziente il foglio da sotto la penna…

Un brivido gli corse lungo la schiena, mentre quasi incredulo leggeva quel nick ben noto in cima al protocollo…

E sollevando gli occhi vide uno sguardo sfrontato che ancora non conosceva ed un paio di labbra piegate in un sorriso appena percettibile. Senza dir nulla chinò il capo e con la penna rossa cancellò quel giudizio implacabile. Poi, con la migliore grafia di cui era capace, iniziò a scrivere:

"componimento armonico ed equilibrato: se ne desumono un'acutezza e una maturità di giudizio non comuni. Voto: otto".

Melissa88ultima modifica: 2006-06-30T18:12:16+02:00da wildhope
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7 pensieri su “Melissa88

  1. Ahi ahi, povero professore… Ricordo tempo fa, era il 1999, quando mi presi una cotta per il nuovo professore di matematica, balbettavo quando mi chiedeva qualcosa e mi offrivo volontaria per l’interrogazio ne anche quando ero impreparata, non ti dico le insufficienze, ma alla fine dell’anno ho fatto una bella interrogazione e ho avuto il mio 6, solo grazie al fatto che la mia infatuazione era finita e quindi ero più lucida. In chat come del resto nella vita reale mi sono sempre infatuata di uomini più grandi (Freud ci farebbe un libro) ma mai di un insegnante, forse per la paura di una correzione o di un compromesso, chissà ^__= Un bacio per augurarti un buongiorno!

  2. La vecchia storia di Lolita!! Rivista con gli occhi del nuovo mondo, quello virtuale!!!! O meglio una vecchia storia che accadeva anche ai nostri tempi, ricordo che nella mia classe c’era la bellona che aveva circuito il prof, allora si parlava di sei politico per uniformare i giudizi all’intera classe, con lei scherzavamo dicendo che il prof pensava invece di darle il sei,sei,sei bona!!! Battutacce, lo so, gli anni passano e nulla cambia!!! Un sorriso e un saluto, Claudia

  3. ahia–ahia professor!!!! 3– !!!! anke se non ci sn k!!!! 🙂 (chissà che votacci per i miei innumerevoli errori se il professor Edoardo De Santis passasse da me a leggere quello che scrivo???…per ò una curiosità/casua lita’ nel tuo racconto c’è!!! da piccola conoscevo una ragazza che si chiamava proprio così però i canoni estetici non erano proprio gli stessi!!!) un abbraccio!

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