Lettere dal fronte dei nostri giorni

 

 

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Cara mamma, è trascorso ormai quasi un anno da quando ho dovuto trasferirmi a lavorare in questa triste e frenetica città del nord. Il lavoro sta andando bene: sono stata promossa segretaria di redazione e il vicedirettore l’altro giorno mi ha detto che ho le capacità per diventare una giornalista affermata e una di queste sere dovremmo uscire a cena per parlarne. So che queste notizie ti faranno felice, ma non abbastanza. So che sei preoccupata di sapermi tutta sola in questa città, così grande ed estranea, e che vorresti al più presto vedermi sposata, e intenta a procurarti un gioioso seguito di nipotini. Purtroppo, però, devi sapere che gli uomini dei tuoi tempi non esistono più: uomini veri in grado di assumersi le proprie responsabilità; spalle solide come mura, dalle cui merlature poter guardare con fiducia alle avversità della vita.

Oggi, a quarant’anni, è già molto se non vivono ancora con i genitori; rifuggono terrorizzati da qualsiasi impegno che possa minimamente condizionare la loro vita di eterni ragazzi e non provano vergogna a dirti : “Non mi sento ancora pronto per avere un figlio”. Ad uno di questi, l’altro giorno, ho risposto : “A questo punto conviene che fai congelare il tuo seme e quando ti senti finalmente pronto, ci mandi un sms dall’aldilà…”

 

 

 

 

Cara mamma, sono trascorsi ormai diciotto mesi da quando le mie ambizioni mi hanno condotto in questa grigia e uggiosa città del nord. Il lavoro sta procedendo bene; sono entrato a far parte dell’ufficio progettazione dell’azienda ed oggi la dottoressa che lo dirige mi ha detto che ho i numeri per una rapida e brillante carriera. Lo so che tu vorresti vedermi sistemato e che sarebbe giunto il momento che mi formassi una famiglia. Ma purtroppo le donne dei tuoi tempi non esistono più. Le ragazze di oggi ti guardano dritto negli occhi, sono ricoperte di tatuaggi come lottatori di wrestling e, alla prima discussione, ti seppelliscono sotto una valanga di colorite contumelie. Difficile immaginare simili virago come affettuose compagne di vita, attente alle mie esigenze e dedite alla cura amorosa dei figli.

Sembra che oggi sia in atto un’assurda guerra dei sessi in cui ciascuno è incerto del proprio ruolo e delle proprie competenze e, nel contempo, nutre il timore di rilasciare eccessive concessioni a chi potrebbe invece diventare il riferimento di una vita.

Forse è per questo che siamo tutti più infelici; o forse – chissà? – lo eravate anche voi ma non lo confessavate e, in nome della morale e del senso comune che governavano il vostro tempo, ciascuno si macerava nel rassegnato silenzio del proprio scontento…

Lettere dal fronte dei nostri giorniultima modifica: 2007-12-06T19:40:00+01:00da wildhope
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14 pensieri su “Lettere dal fronte dei nostri giorni

  1. Ok ci riprovo… allora dicevo che sinceramente penso che anche le generazioni precedenti, i nostri genitori ed i nostri nonni, forse non erano così felici come davano a vedere, probabilmente molti problemi di relazione c’erano già allora, ma la morale profondamente diversa da oggi impediva quasi di mostrare i propri sentimenti ed in anni passati persino le proprie idee…
    Per quanto riguarda le generazioni attuali, non si può non prendere atto delle difficoltà di relazione uomo/donna in un rapporto stabile, sono cambiati i desideri, i modi di vivere la propria vita, è cambiata decisamente la posizione della donna all’interno della vita quotidiana e quindi tutto ne risente… c’è da dire che secondo me le donne adesso, dopo tanto parlare, stanno acquisendo i peggiori difetti degli uomini, quei difetti che tanto sottolineavano adesso stanno diventando caratteristiche prettamente femminile… e gli uomini di contro hanno perso la loro sicurezza, la loro forza interiore, il loro senso di responsabilità…
    Il quadro non è decisamente positivo, ma le generazioni precedenti ci hanno messo del loro per creare questi uomini che non se ne vogliono andare e queste donne che come sogno principale hanno solo e soltanto la realizzazione personale a carattere lavorativo…
    Non ci resta che aspettare e vedere se riusciranno a trovare un giusto equilibrio, certo è che il mondo attuale non ci aiuta… (ma in fondo il mondo attuale non è forse quello che tutti quanti abbiamo contribuito a creare?)
    un abbraccio… Sabi

  2. Ciao Francesco, bentornato! Che triste quadretto hai fatto degli uomini e delle donne moderne… Devo purtroppo dire che un po’ ragione ce l’hai: sembra diventato quasi impossibile conciliare le aspettative dei giovani di oggi. Oggi nella vita si cerca di programmare tutto, il lavoro, la coppia, i figli…e spesso i rapporti perdono spontaneita’ e naturalezza. Senza contare le difficolta’ contingenti…
    Un saluto affettuoso.
    Anna

  3. bentornato Fra, un quadretto rasserenante il tuo…un racconto tristemente realistico….
    splendida questa canzone di De Gregori, l’adoro!
    il clima natalizio ci sta mettendo malinconia un pò a tutti ufffi!Grazie per i complimenti estetici, tu si che sei un intenditore di belle donne eh, eh, eh…La modestia è una delle mie qualità…skerzo!

  4. sei tornato :). Mi piace guardare i vecchi film, quelli in cui le donne erano casalinghe perfette, ordinate, fresche di parrucchiera, con l’arrosto nel forno, la torta di mele sulla finestra, che aspettavano i mariti con il sorriso stampato sulla faccia. Mi chiedo se la loro infelicità fosse simile alla nostra. Magari siamo un po’ meno ipocriti, non so.

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