La compagnia perduta (seconda e ultima puntata).

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Assunse il comando José Don Carlos, sottotenente S.P.E. (Servizio Permanente Effettivo o, a scelta, Stupido Prodotto dell'Esercito), che ordinò di cominciare l'esercitazione di tiro senza ulteriori indugi.
Ci si accorse allora che mancava una sagoma e, poiché il tempo stringeva, fu estratta a sorte una recluta per rimpiazzarla. Si tentò anche di verificare il collegamento con le vedette, ma la radio trasmetteva solo canzoni di Julio Iglesias e la pubblicità di Aiazzone…

Poi, finalmente, si cominciò a sparare. Una coppia in camporella e sedici guardoni uscirono dal bosco con le mani alzate. Furono tutti spalmati di Nutella e seppelliti fino al mento vicino ad un formicaio di ferocissime "guerriere rosse".
Nell'aria, intanto, s'andava spandendo un odore acre. Ma non erano i gas di sparo; bensì le carni dei militari che si andavano arrostendo sotto i raggi perpendicolari del sole d'agosto. I più esposti erano le vedette, immobili, con l'elmetto in testa, sulla cima delle colline.

Ad una di esse apparvero, in rapida successione, il generale Angioni vestito da crocerossina, l'uomo in ammollo e Spadolini, in guiepère e calze a rete, che lo benedì spruzzandolo con "Intima" di Karinzia.
Una recluta invece, impazzita per il gran caldo, si impadronì di una cassetta di munizioni e prese a sparare all'impazzata urlando: "Fatevi vedere, maledetti musi rossi!". Fu convinto ad arrendersi solo dopo che ebbero preso in ostaggio il suo koala di pelouche e, per assecondarlo, fu legato ad un albero e scotennato con la sua stessa baionetta.

Si andò avanti così a sparare per tutto il pomeriggio. Finchè, all'imbrunire, un pugno di superstiti si radunò attorno al tenente Don Carlos. Si smontarono le sagome. Si raccolsero i bossoli, assieme a diversi pollici di reclute, tranciati dagli otturatori dei fucili, e si intraprese in silenzio la via del ritorno. Ci si accorse solo allora che nessuno aveva pensato a portare le torce elettriche…

Cominciarono a vagare per i boschi alla luce degli accendini "Bic", per la gioia dei famigerati canyons e delle piante carnivore che mieterono altre vittime.
Dopo quasi quattro ore di marcia ed uno scontro durissimo con un branco di lupi affamati, con gli accendini ormai scarichi, il tenente ordinò una sosta.
A pochi metri di distanza, da una radio dalle pile quasi esaurite, Joan Baez cantava "Where have all the soldiers gone?"…Erano tornati al punto di partenza!
Il tenente, distrutto, si lasciò cadere a terra, si accese una sigaretta e cominciò a fare l'appello. Gli rispose solo il verso di una civetta.
Era rimasto solo…

Quando, dopo tre settimane di ricerche, venne ritrovato da una spedizione di soccorso, non ne volle sapere di ritornare a casa: si era fidanzato con una cinghialessa di quattro anni ed aveva la ferma intenzione di metter su famiglia…

La compagnia perduta (seconda e ultima puntata).ultima modifica: 2006-01-25T02:37:23+01:00da wildhope
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10 pensieri su “La compagnia perduta (seconda e ultima puntata).

  1. Ops ho sbagliato santo! Comunque nel mio calendario non sto riuscendo a trovare S.Francesco wild ^__= Dai non penso che la vita di coppia sia così terribile, se c’era amore all’inizio non puo’ essere scomparso così di colpo. Io non vedo l’ora di laurearmi e cominciare a realizzarmi da un punto di vista lavorativo per poter andare a vivere con lui. Un bacetto! (Hai detto il 2 aprile.. ok me lo appunto ^__^)

  2. …e quanti cighialini hanno avuto? 🙂 ..grazie x le belle parole,ma sto bene,lo sai che scrivo x sfogo e non sempre quando scrivo nero è solo buio…sono momenti ..che passano.. insomma nulla che una buona notte di riposo e una bella colazione a base di nutella non possano risolvere! noto x con piacere che ti ho conosciuto come wild il pagano e ti riscopro sweet-wild.. 🙂

  3. e mentre tu sei seduto a bocca aperta davanti a tanti cinghialini imbestialiti… . io ti lascio la buonanotte… e non ti bacio perchè sono un po’ risentita… troppi chilometri fai tu… mi sa che anche se il treno non ti piace, la tua fantasia è un ottimo mezzo di locomozione, sempre immerso nel freddo della passione… buonanotte Mai. (gelosetta per natura)

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