Sono un asociale

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Sono un asociale. Lo sono sempre stato. Sul mio zerbino, invece di “Welcome”, ci sta scritto ” ‘Azzo vuoi?” e al collo porto una collana con i denti d’un rappresentante della Folletto.

Sono convinto che quella umana sia la specie animale più molesta, dopo le mosche e le zanzare.

In tutti i pubblici locali imporrei divieto tassativo d’ingresso ai bambini. Se non dovessi poi gravarmi la coscienza dell’abbandono di migliaia di pargoli sulle autostrade.

Questo dimostra che, in fondo, non sono cattivo.

E’ che, se la frequento troppo, mi affeziono alla gente. E mi fa male vederla poi sparire, senza una ragione, tra le nebbie del tempo.

Alcune persone, invece, più le frequento e più mi convinco, parafrasando Shakespeare, che siano fatte della stessa materia dei nostri bisogni.

Anche da questo ho maturato la convinzione che, se un dio ci ha plasmato a sua immagine e somiglianza, quel dio sia alquanto imperfetto, o nella sostanza o nella manifattura…

Sono un asocialeultima modifica: 2010-09-29T21:47:00+02:00da wildhope
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15 pensieri su “Sono un asociale

  1. Per questo post smetto i panni di Moneypenny e torno ad essere Katia.
    Il tuo nick la dice lunga su di te. Teneramente cinico. Ma anche uno che della vita ha capito molte cose. E poi mica sono in tanti a potersi permettere di parafrasare Shakespeare!

    Io sono un’ottimista pentita, il che non fa di me una pessimista, ma solo una che ha imparato ad ottimizzare le proprie risorse interiori. E’ una perdita, per me e per gli altri. Perchè ho molto da dare, ma, sfortunatamente, ho la fastidiosa abitudine di dare alle persone sbagliate.

    Bacio.

  2. James… come quella volta in cui ti ho sorpreso avvinghiato ad una biondina esplosiva… ti sei giustificato dicendo che si trattava di una pericolosissima spia nemica e che stavi cercando di “manomettere” le sue armi micidiali…

  3. Miss ho la vaga sensazione che tu stia cercando di sottrarmi l’agente segreto! Non sottovalutatemi, potrei sempre corrompere Q, con le mie arti seduttive, per indurlo a procurarsi i gadgets erotici di cui rifornisce James, in Cina…

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