Sono un asociale

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Sono un asociale. Lo sono sempre stato. Sul mio zerbino, invece di “Welcome”, ci sta scritto ” ‘Azzo vuoi?” e al collo porto una collana con i denti d’un rappresentante della Folletto.

Sono convinto che quella umana sia la specie animale più molesta, dopo le mosche e le zanzare.

In tutti i pubblici locali imporrei divieto tassativo d’ingresso ai bambini. Se non dovessi poi gravarmi la coscienza dell’abbandono di migliaia di pargoli sulle autostrade.

Questo dimostra che, in fondo, non sono cattivo.

E’ che, se la frequento troppo, mi affeziono alla gente. E mi fa male vederla poi sparire, senza una ragione, tra le nebbie del tempo.

Alcune persone, invece, più le frequento e più mi convinco, parafrasando Shakespeare, che siano fatte della stessa materia dei nostri bisogni.

Anche da questo ho maturato la convinzione che, se un dio ci ha plasmato a sua immagine e somiglianza, quel dio sia alquanto imperfetto, o nella sostanza o nella manifattura…

A wonderful world

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Aspettando…..

di trovare un amore

Aspettando…

che lei ritorni

Aspettando…

che lui lasci la moglie

Aspettando…

che i figli crescano

Aspettando…

una visita dei nipoti

Aspettando…

che finisca la crisi

Aspettando…

un lavoro sicuro

Aspettando…

una casa popolare

Aspettando…

che risalga la borsa

Aspettando…

che la sorte paghi

un debito che disconosce

 

Aspettando…

che arrivi l’estate

Aspettando…

che passi il raffreddore

Aspettando…

la fine del mondo

Aspettando…

che succeda qualcosa

Aspettando…

Aspettando…

Aspettando…

 

 

e se questo

meraviglioso mondo

fosse solo

una banalissima

sala d’attesa?